Nel cuore del Lazio c’è un lago che, oltre a mostrarsi in tutta la sua bellezza, nasconde più di un mistero: il lago fantasma di Canterno. È il maggiore dei laghi carsici del Lazio: ha una superficie di 0.6 kmq, un perimetro di 4.9 km e una profondità massima di 25 metri. Lo specchio d’acqua della Ciociaria bagna quattro comuni: Ferentino, Fumone, Fiuggi e Trivigliano. Pur trovandosi nelle vicinanze di trafficate strade provinciali, il Lago di Canterno è riuscito a mantenere intatta tutta la sua atmosfera. È circondato da boschi di querce, cerri e latifoglie e permette ai visitatori di ammirare l’airone cenerino, l’airone rosso e la gallinella d’acqua
L’Oasi faunistica degli ernici, è uno dei siti naturalistici della provincia di Frosinone e della regione Lazio. Inizialmente chiamata l’Oasi del Capriolo ospitava solo caprioli, poi con l’arrivo di altri animali, oggi è diventata fattoria didattica. Infatti , si possono ammirare anche cinghiali, anatre, cavalli, oche, mucche, asinelli, pony ma soprattutto daini, che sono la gioia degli occhi dei bambini che vengono qui in gita scolastica, e che oltre alla visita, compiono vari laboratori della cura dell’orto, giardinaggio, della tosatura, di cucina e giochi popolari.
Il laghetto di San Benedetto, nel quale si tuffa la cascata del fiume Aniene, è uno dei luoghi più belli e suggestivi dei Monti Simbruini, una meta classica in estate per i visitatori in cerca di refrigerio, in un luogo assolutamente unico. Il piccolo specchio d’acqua, racchiuso da un alto anfiteatro di rocce calcaree, si trova a valle del monastero benedettino da cui prende il nome, è raggiungibile con una breve e piacevole passeggiata in direzione di paradiso segreto, lontano da tutto e tutti. L’itinerario ha inizio dall’ampio piazzale, prendendo la strada asfaltata secondaria che scende sulla destra oltre i ruderi della villa di Nerone, procedendo da Subiaco in direzione dei monasteri benedettini e Jenne. Di recente, grazie all’opera del personale del Parco, è stato ripristinato il sentiero d’accesso (denominato Sentiero Turistico ST2)
La Grotta di Collepardo, visitata anche dalla Regina d’Italia Margherita di Savoia nel 1904, affascina con le maestose volte ricche di stalattiti multiformi, che spesso si collegano alle stalattiti che si innalzano verso di loro, in un processo lentissimo e ancora attivo (mediamente con una crescita che varia da minima di 1 mm ogni 20 anni ad 1 mm ogni 3 anni, a seconda della temperatura dell’aria e dell’intensità dello stillicidio, cioè dalla velocità di gocciolamento dell’acqua). Lo spettacolo delle stalattiti e stalagmiti è di un fascino ineguagliabile: per la singolarità delle forme che riecheggiano figure umane ed animali, furono denominate "Grotte dei Bambocci”.
A circa 1 km dall'abitato di Collepardo, alle pendici dei monti La Monna e Rotonaria, nel complesso degli Ernici è una grandiosa voragine di origine carsica, creatasi a seguito dello sprofondamento della volta di una grotta. La profondità della cavità è a -43 m, dove tra grandi massi franati dalla volta le acque piovane scompaiono in un cunicolo, impraticabile anche per gli speleologi. Le pareti strapiombanti presentano numerose stalattiti, mentre il fondo è coperto da una ricca e lussureggiante vegetazione, con alberi alti fino a 20 metri. Secondo un’antica tradizione e fino a qualche decennio fa, i pastori vi calavano le pecore, lasciate per mesi a pascolare. La voragine ha ispirato curiose leggende: una di esse narra che nel luogo dove è situato il pozzo, un tempo ci fosse un’aia dove alcuni contadini miscredenti, non onorando la festività della Madonna dell’Assunta, vollero battere il grano anche in questo giorno sacro. Per punirli la divina provvidenza fece sprofondare l’aia, dando vita all’enorme cavità.
Tra i monti Ernici e Cantarici, Campocatino è la stazione sciistica del comune di Guarcino, in provincia di Frosinone, da cui dista solo 39 chilometri. Dal Comune di Guarcino si sale per Campocatino su una strada a tornanti per 18 km. Il massiccio di Campocatino è un altopiano a circa 1800 m di quota circondato da vette dei Monti Ernici che raggiungono e superano i 2000 metri di altitudine con possibilità di escursionismo e da cui si gode il panorama del basso Lazio fino al mar Tirreno, comprese le Isole Pontine. Il luogo, raggiungibile con una lunga salita, è sede di una stazione sciistica con 1 seggiovia e 4 skilift risultando molto frequentato in inverno ed estate dagli abitanti del frusinate, oltre ad essere un luogo tra i più nevosi dell'Appennino esposto direttamente alle correnti umide occidentali.
Nelle vicinanze di Filettino, che è collegato ai campi di sci da un servizio di navetta, sorge una delle più note stazioni sciistiche del Lazio: Campo Staffi. Dispone infatti di sei impianti di risalita, una seggiovia triposto, una seggiovia biposto, 3 skilift ed una manovia, per una portata oraria di 8000 persone/ora. Le piste per lo sci alpino sono adatte a tutti i livelli: una pista per principianti (un vero e proprio campo scuola), 5 piste blu facili, quattro piste rosse, (la pista Panoramica vanta una lunghezza di 3,5 km di ininterrotta discesa); e 2 piste nere per esperti (la Vallone si snoda lungo 2 km). Campo Staffi si presenta come un vallone ondulato che si estende tra il Monte Cotento (2014 m), il Monte Viperella e il Colle Staffi, dove si snodano splendidi itinerari escursionistici per lo sci d'alpinismo o sci escursionismo e diversi fuoripista. Per gli amanti dello sci di fondo gli anelli per lo sci nordico sono tre, di cui il più lungo, di 20 chilometri.
Fiuggi è una delle stazioni termali più importanti e antiche d’Europa, situata a pochi chilometri da Roma, al centro di un territorio ricco di bellezze naturali, storiche, artistiche e luogo di eccellenze enologiche e gastronomiche. L'elemento distintivo del territorio sta nella sua composizione dell'acqua il cui bacino si trova ai piedi dei Monti Ernici, nella conca di Fiuggi che in epoca preistorica era un lago. Oggi l’acqua filtrando attraverso la coltre vulcanica si arricchisce di sostanze benefiche che depurano l'organismo grazie alle sue proprietà depurative e benefiche. Quelle di Fiuggi appartiene alla categoria delle acque oligominerali fredde che sgorgano a una temperatura alla sorgente di 12,4°C, utilizzata sia presso gli stabilimenti termali sia per l’imbottigliamento.