16 Jun
16Jun

Una forma di turismo slow, sostenibile ed ecologica, in Italia e non solo.

Il turismo rurale promuove, valorizza e sostiene le comunità rurali di una data destinazione, attraverso la creazione di esperienze turistiche, attività culturali, sportive e ricreative, preoccupandosi di preservare la ricchezza e la bellezza del patrimonio ambientale locale e, al contempo, contribuendo allo sviluppo economico del territorio.

Il coinvolgimento delle comunità locali nello sviluppo economico del territorio, sintetizza buona parte del concetto di “turismo rurale” spesso confuso con quello di “agriturismo“, “ecoturismo“,  “turismo verde“, “selviturismo“, “slow tourism” e “turismo sostenibile“. Il turismo rurale è una forma di turismo lento, consapevole e sostenibile, ma, ad esempio, tra turismo rurale e agriturismo vi sono alcune differenze. Per turismo rurale si intende la fruizione di aree rurali e naturali per uso ricreativo, in forme sostenibili (a basso impatto ambientale) e volte allo sviluppo del territorio, anche senza la presenza di imprese agricole, caratteristica questa, invece, della forma agrituristica (regolata da leggi regionali).



Principi fondamentali del turismo rurale

  • Sollevare interesse e creare consapevolezza sui temi del rispetto ambientale-culturale e della sostenibilità
  • Creare occasioni di partecipazione attiva da parte delle comunità rurali, nell’interesse della valorizzazione del patrimonio ambientale/culturale del territorio
  • Sviluppare il territorio attraverso attività turistiche: ricreative, sociali, culturali, sportive, artistiche e sostenibili
  • Promuovere il recupero e la valorizzazione di spazi rurali, in contrapposizione allo sviluppo urbano
  • Incentivare lo sviluppo economico del territorio e il sostentamento delle comunità che lo vivono


Possiamo meglio comprendere, come alcune forme di turismo sostenibile, trovino molti punti in comune con il turismo rurale e le sue implicazioni non solo ambientali, ma anche culturali e sociali.  Il turismo rurale trend turistico del 2021, nasce dall’idea che passando attraverso il turismo di prossimità, che ha caratterizzato il 2020 per riscoprire i “luoghi vicino a casa”, dovendosi ancora confrontare con limitazioni, chiusure e divieti anche nei prossimi mesi di pandemia, si arrivi a vivere il viaggio in modo più consapevole che partendo da una piena conoscenza del proprio territorio, punti ad un pieno coinvolgimento nel processo di valorizzazione e sviluppo. L'obiettivo è quello di stimolare, forme più partecipate di turismo, che coinvolgano parti locali nell’interesse della comunità e che portino alla nascita di percorsi, idee, progetti, esperienze e attività di turismo rurale, anche in risposta e in contrapposizione all’abbandono degli spazi urbani, all’incidenza dello smart working (e “south-working”) e al sempre crescente interesse verso i temi della sostenibilità, segnalato anche dai big del settore travel. Tra questi, Airbnb, in un recente sondaggio commissionato a OnePoll (su un campione di 1.000 persone rappresentativo della popolazione italiana adulta) segnala la voglia degli italiani di ritagliarsi momenti di isolamento nella campagna. Il 47% degli intervistati sogna una vacanza, e la sogna in luoghi remoti e isolati, a prova di distanziamento e in destinazioni che sappiano offrire una fuga dalle preoccupazioni e limitazioni degli spazi della città. Il sondaggio, evidenzia che meta ideale per la vacanza post pandemia sono la montagna e la  campagna per il 28% degli italiani. Grande attenzione anche alla sostenibilità, con il 30% degli intervistati che pagherebbe fino al 10% in più per una sistemazione green. Su questo trend, Airbnb ha realizzato, in collaborazione con Agriturist, (Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio di Confagricoltura) Airbnb Rural Bootcamp, un programma di webinar rivolto a sostenere titolari di imprese agricole e agriturismi, aiutandoli a capire come trarre vantaggio dalla piattaforma e a diventare un host Airbnb.

L’interesse a sostenere le aree rurali e a incentivare il turismo in tale direzione, si traduce in opportunità concrete come quelle della Regione Lazio, che attraverso il bando lanciato il 12 febbraio scorso, per l’attuazione di interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio, intende dare una svolta decisiva. La Regione Lazio infatti ha stanziato 4,5 milioni di euro per DMO, associazioni, fondazioni (costituite o da costituire) che volessero promuovere forme nuove e sostenibili di viaggio e turismo nel proprio territorio.

Le aree d'intervento individuate dal bando sono 9 (Tuscia e Maremma laziale; Litorale del Lazio; Valle del Tevere; Sabina e Monti reatini; Valle dell’Aniene e Monti Simbruini; Castelli romani; Monti Lepini e Piana pontina; Ciociaria; Roma Città Metropolitana) e proprio in queste aree si intende rendere concreti, progetti di valorizzazione delle eccellenze del territorio, che siano in grado di attivare un processo di sviluppo turistico integrato.

Turismo rurale in Italia

Dove si fa turismo rurale in Italia

Un recente report di Agriturist, evidenzia che nel nostro Paese esistono oltre 20.000 agriturismi e aziende agricole, strutture ricettive che ospitano viaggiatori interessati a godere appieno delle bellezze naturali italiane, anche attraverso esperienze uniche di fruizione del territorio. Ogni regione italiana ha specifiche caratteristiche geo-culturali e aree ancora tutte da esplorare. Campagne e distretti biologici, reti di borghi virtuosi e riserve naturali: luoghi agresti autentici, lontani dall'assalto del turismo di massa. Alcuni di questi luoghi, sono inclusi nella guida ai Posti da vedere in Italia del 2021. Una guida che raccoglie i borghi recuperati e sottratti allo spopolamento in Abruzzo, il distretto del biologico della Val di Vara, in Liguria; il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nelle Marche, la Barbagia di Nuoro; i Monti Dauni, in Puglia, ideale per un turismo slow in Italia, i sentieri della Ciociaria; la Vallata dello Stilaro, in Campania, la Valle Centrale e Mont Avic, in Valle d’Aosta. I luoghi per vivere una vacanza isolati nella meraviglia di luoghi incontaminati e dal fascino antico, a contatto con la natura e le tradizioni di un territorio autentico, sono moltissimi in Italia. E così le opportunità per ritagliarsi uno spazio lontani dalla città, che sia per un viaggio di relax, brevi occasioni di lavoro da remoto o soggiorni più lunghi da nomadi digitali. La riscoperta delle aree più remote del nostro Paese diventa il simbolo di un diverso approccio al mondo dei viaggi non solo come conseguenza alla pandemia, ma anche come una nuova consapevolezza del viaggiare, esplorando il territorio e partecipando alla vita della comunità di cui si è ospiti, nel rispetto e del patrimonio ambientale e culturale in cui si è inseriti.


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.